
La Corte Suprema argentina ordina la restituzione di fondi del “corralito”
La Corte Suprema argentina ha ordinato la restituzione di praticamente il 100% dei depositi bancari denominati in dollari di circa 50.000 argentini accorsi ai tribunali contro gli effetti del decreto di conversione in pesos emesso dal ministro dell’economia Cavallo (vedi foto) a inizio del 2002, durante il governo Duhalde, che provocò una perdita del 66% del valore dei loro risparmi, in termini reali. Da un lato la sentenza riconosce le perdite economiche dei cittadini andati a giudizio dall’altro però avalla la legalità del provvedimento deciso nel pieno della crisi per chiudere l’epoca della dollarizzazione dell’economia propugnata durante l’epoca di Menem. Le banche dovranno infatti pagare la quantità stabilità dalla corte in pesos (a un tasso di cambio di 1,40 per dollaro, contro il tasso attuale di circa tre pesos per dollaro, più un recupero dell’inflazione annuale e gli interessi maturati).
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