L'America Latina non trova molto spazio sui media italiani. Questo blog cerca di colmare una piccola parte di questo vuoto, attraverso l'adattamento in italiano di notizie sulla politica e l'economia latinoamericane scovate su quotidiani stranieri. Naturalmente, non mancherò di citare e segnalare siti e articoli in lingua italiana, quando se ne presenterà l'occasione. Buona lettura!

martedì, maggio 01, 2007


Scusate se sono sparito ma fra una settimana devo consegnare, per il mio secondo anno di dottorato, un lavoro importante a cui sto lavorando da gennaio e sono stato veramente preso. Giusto per non lasciarvi a bocca asciutta troppo a lungo, ho trovato un po' di tempo per postare qualche notizia nuova (sono due, anche se trattano dello stesso argomento). A presto...


America Latina s’interroga sui suoi morti: il 42% degli omicidi del mondo accadono lì

In un giorno qualsiasi muoiono al mondo circa 1000 persone uccise da armi da fuoco e altre 3000 vengono ferite. La regione del pianeta dove si producono il maggior numero di omicidi – il 42% del totale – è l’America Latina. Gli esperti considerano que la ragione è l’elevatissima concentrazione di armi da fuoco nelle mani della popolazione. Nonostante il loro uso sia regolato per legge nella maggioranza dei paesi, l’immensa maggioranza delle persone possono accedere al mercato nero per comprare armi. Una pistola rubata può costare 40 euro in Argentina, e assumere un sicario costa 2000 euro. In altri paesi del continente è anche più economico. Spesso sono gli stessi agenti della polizia que vendono le armi direttamente agli acquirenti. Se nel mondo il 60% delle armi è in mano a privati, una cifra già elevata, in paesi latinoamericani, come il Brasile, la percentuale raggiunge il 90%. Non è un caso quindi che in Brasile siano morte l’anno scorso circa 36000 persone per armi dafuoco. La gente acquista armi perché pensa di garantirsi in questo modo la propria sicurezza, invece molto spesso gli atti violenti avvengono tra persone che si conoscono o hanno relazioni di parentela. I piccoli conflitti degenerano e si giunge alle armi dal momento che sono disponibili. Secondo i dati, dal 1992, il continente ha importato armi per i privati per più di 2,7 miliardi di dollari, un volume di fuoco che ha avuto un impatto diretto sulla violenza nella regione.

Qualche giorno fa, la spiaggia di Copacabana si è svegliata coperta da 1.300 rose rosse (vedi foto), una per ogni persona uccisa in atti violenti dall’inizio dell’anno nella città di Rio de Janeiro. In questo modo un'associazione cittadina che lotta contro la violenza che soffoca la città ha ricordato le vittime in un atto intitolato “il giardino della morte”. Si tratta della seconda volta quest’anno che si svolge questa manifestazione. La prima volta fu il 17 marzo scorso quando furono piantate nella stessa spiaggia 700 croci. Secondo gli organizzatori se non si pone freno alla violenza a dicembre dovranno piantare non 1300 rose, ma 6000.

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