L'America Latina non trova molto spazio sui media italiani. Questo blog cerca di colmare una piccola parte di questo vuoto, attraverso l'adattamento in italiano di notizie sulla politica e l'economia latinoamericane scovate su quotidiani stranieri. Naturalmente, non mancherò di citare e segnalare siti e articoli in lingua italiana, quando se ne presenterà l'occasione. Buona lettura!

martedì, ottobre 24, 2006


L’impresa brasiliana di estrazioni minerarie “Companhia Vale do Rio Doce” ha annunciato lunedí sera di aver concluso l’acquisto dell’azienda canadese estrattrice di nichel Inco, dopo aver raggiunto il 75,66% del suo capitale. Con l’acquisto dell’Inco, la “Vale do Rio Doce”, prima produttrice al mondo di minerali di ferro, diventa la seconda azienda estrattrice al mondo, dietro soltanto all’australiana BHP Billiton. L’Inco è la seconda produttrice al mondo di nichel. La “Vale do Rio Doce” è una delle più importanti multinazionali brasiliane e latinoamericane, presente in 16 paesi, con una produzione di rame, bauxite, potassio, allumino, oltre al ferro, e un valore di mercato di circa 50 miliardi di $.
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La “Companhia Vale do Rio Doce”, privatizzata nel 1997 tra le polemiche da Fernando Henrique Cardoso, presidente tra il 1995 ed il 2002, per decenni è stata una delle imprese di proprietà statale che ha costituito l’ossatura del modello di sviluppo attraverso l’industrializzazione e la sostituzione delle importazioni, seguito dal Brasile dagli anni ’30 agli ’80. Fu in effetti, come tante altre grandi imprese statali, fondata da Getulio Vargas, controversa figura di dittatore, presidente eletto, padre della patria, nel 1942.