Lotta di classe nelle spiaggie peruviane
Circa un migliaio di persona hanno invaso l'esclusivo villaggio turistico di Asia, al sud di Lima, per denunciare le discriminazioni che impediscono l'accesso pubblico alle spiaggie e al mare alle domestiche. Convocati dalla Piattaforma nazionale per i diritti umani e da Amnesty International, centinaia di attivisti, domestiche, cittadini e qualche straniero si sono uniti alla protesta vestiti da badanti, donne delle pulizie e bambinaie, e con magliette con lo slogan, Stop al razzismo.
La carovana ha raggiunto Asia, un villaggio vacanze composto da club privati frequentato dalle classi alte, e pacificamente hanno attraversato i controlli di ingresso, normalmente chiusi al pubblico, in modo da raggiungere la spiaggia e formare una catena umana nelle fredde acque del pacifico, di fronte agli sguardi attoniti dei villeggianti e delle forze dell'ordine. Uno degli organizzatori dichiarava "il nostro proposito è quello di far riflettere sulla situazione delle domestiche, che soffrono discriminazioni bestiali e possono andare in spiaggia solo al calare della sera". Lo scorso 18 gennaio, il Congresso peruviano ha approvato una legge che punisce con fino a 3 anni di carcere gli atti discriminatori e di razzismo che restringono l'accesso alle spiaggie e colpiscono il diritto delle persone a ricevere un trattamento equo e rispettoso nei luoghi e nei locali pubblici.
www.elpais.com
0 Comments:
Posta un commento
<< Home