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L'America Latina non trova molto spazio sui media italiani. Questo blog cerca di colmare una piccola parte di questo vuoto, attraverso l'adattamento in italiano di notizie sulla politica e l'economia latinoamericane scovate su quotidiani stranieri. Naturalmente, non mancherò di citare e segnalare siti e articoli in lingua italiana, quando se ne presenterà l'occasione. Buona lettura!
Il ministro che visse nella miseria per una notte
Ha voluto dormire in un giaciglio nella baraccopoli della capitale del Costa Rica, San José, invece che nella sua casa lussuosa in compagnia con la moglie finlandese. Cosí, il ministro dell’abitazione e della poverta, Fernando Zumbado, è stato ospitato da una famiglia povera di 5 persone che gli hanno offerto ospitalità, il loro cibo e una birra. Zumbado in cambio ha offerto al loro quartiere, nella periferia della capitale, un po’ di notorietà mediatica. “Voglio richiamare l’attenzione con questo gesto sulle 40.000 famiglie povere del paese, che vivono nel freddo e con cibo appena sufficiente, perché tutti capiscano l’importanza di portare avanti progetti di lotta alla povertà”, ha detto il ministro. Zumbado preme sull’Assemblea del paese perché approvi una imposta addizionale sulle case di lusso. Con il nome di “imposta solidale” dovrebbe finanziare la costruzione di alloggi decenti per circa 20.000 famiglie che abitano nelle baraccopoli delle città del paese. Si tratta solo di una delle misure che il ministro vorrebbe approvare per migliorare le condizioni di vita dei poveri del paese. L’opposizione ha reagito al gesto del ministro con epiteti di demagogo, populista e pagliaccio, anche se alcuni deputati della sinistra del paese sono accorsi per appoggiare l’iniziativa. Altri lo accusano di volersi candidare alla presidenza del paese, anche se Zumbado ha negato tale intenzione. La povertà è una realtà che riguarda circa un milione dei 4,5 che conta il paese, e molti accusano il governo di Óscar Arias di aver fatto ancora poco per combattere il fenomeno, nonostante che l’obiettivo dichiarato sia quello di ridurre la povertà da un 20,2% a un 16% della popolazione.
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Un altro paio di notizie dal Centroamérica.
L’inquinamento divora Santiago del Cile
La capitale cilena è in piena emergenza ambientale a causa dell’inquinamento, in parte dovuto all’aumento del consumo del petroleo provocato dalla riduzione delle importazioni di gas dall’Argentina. A partire dal 2004, l’aumento della domanda interna e la mancanza di investimenti nell’esplorazione di nuovi giacimenti hanno ridotto il quantitativo di gas que l’Argentina è in grado di esportare verso il paese vicino. In questi giorni, il gas que arriva in Cile riesci a coprire soltanto il fabbisogno dei privati. In risposta all’aumento dell’inquinamento, in alcune zone superiori ai 300 mg di polveri sottili per m cubo d’aria, si sono prese misure contro il traffico dei veicoli inquinanti. L’inquinamento è stato aggravato dalla mancanza di pioggia. Situata in una valle circondata di montagne, Santiago del Cile è considerata una delle città più contaminate al mondo, in particolare nell’autunno e inverno australe (da marzo a settembre), quando si produce il fenomeno dell’inversione térmica. Questo fenomeno provoca che l’aria a livello del suolo sia più fredda, concentrando le particelle tossiche nella città. L’assenza di venti che possano disperderle peggiora la situazione.