L'America Latina non trova molto spazio sui media italiani. Questo blog cerca di colmare una piccola parte di questo vuoto, attraverso l'adattamento in italiano di notizie sulla politica e l'economia latinoamericane scovate su quotidiani stranieri. Naturalmente, non mancherò di citare e segnalare siti e articoli in lingua italiana, quando se ne presenterà l'occasione. Buona lettura!

giovedì, luglio 12, 2007

Che settimane agitate! Traslochi, visite dall’Italia, matrimoni...Mi scusassero...come direbbero nel mondo letterario di Montalbano. Ripartiamo con le contraddizioni del governo Lula. Un po’ di notizie sul Brasile raccolte nelle ultime settimane:

  • Il Real (la moneta del Brasile) si rafforza sempre di più (in particolare più del 10% nei confronti del dollaro dall’inizio dell’anno) e mette in pericolo la competitività delle imprese brasiliane. Per contrastare questo processo (senza mettere in dubbio la libera fluttuazione della moneta e l’atteggiamento passivo della Banca Centrale) Lula ha annunciato a giugno un pacchetto di misure fiscali e creditizie (i tassi di interesse brasiliani sono tra i più alti al mondo) per circa 1,5 miliardi di dollari in favore delle aziende più colpite dal caro-Real (in particolare nel settore tessile-abbigliamento).
  • Qualche giorno dopo, il governo brasiliano ha annunciato un piano per concendere permi per circa 22 miliardi di euro in favore dei grandi agricoltori. Questo piano segue il piano in favore dei piccoli agricoltori per una quantità cinque volte inferiore (4,6 miliardi di euro). Circa l’85% dei finanziamenti sarà destinato a copri i costi del raccolto, mentre il resto contribuirà alla sua commercializzazione, tutto a tassi di interesse inferiori a quelli del mercato brasiliano, in modo da ridurre del 22,9% il costo di finanziamento per i produttori rurali. Il Piano per la Raccolta nell’Agricoltura Familiare, destinato ai piccoli produttori, vuole portare benefici invece ai circa 1,4 milioni di famiglie di piccoli agricoltori o che vivono della pesca o delle risorse forestali. Queste famiglie sono responsabili del 77% dei progetti produttivi e generatori di posti lavoro nell’ambito rurale. Circa il 60% dei prodotti alimentari che arrivano sulle tavole delle famiglie brasiliane e le materie prime di molte industrie provengono dallo sforzo dell’agricoltura familiare. Il grosso delle risorse verrà invece destinato, come si è visto, ai grandi produttori dei beni da esportazioni, come la soia, il caffé, lo zucchero, il succo d’arancia e la carne bovina, che vedono il Brasile tra i principali esportatori mondiali.
  • Tra le polemiche, dopo una sua dichiarazione in cui affermava che lo stato deve “competere” con i narcotrafficanti (nell’erogazione di servizi sociali), Lula ha annunciato un forte investimento nelle “favelas” di Rio de Janeiro per cercare di sottrarre consenso sociale al crimine organizzato e migliorare le condizioni di vita degli abitanti. Il piano sarà finanziato con circa 1.250 milioni di euro e porterà “asfalto, luce, ospedali e scuole” nelle “favelas”. L’annuncio è arrivato in un periodo di forti scontri tra polizia e narcotrafficanti in questi quartieri della città. Secondo Lula la popolazione povera della zona riceve da 40 anni solo “promesse e violenza” per cui non è strano se la fiducia nello stato è nulla e il narcotraffico (che reinveste parte dei suoi proventi nella favela) viene accolto con più favore. Allo stesso tempo Lula ha appoggiato la lotta senza quartiere del nuovo governatore Cabral al narcotraffico: “non è possibile combattere il traffico della droga lanciando fiori”. Il governo appoggia lo Stato di Rio per farsí que “Rio torni ad essere la Rio che tutti abbiamo conosciuto. Rio deve tornare ad essere meravigliosa come una volta”.
  • Il governo brasiliano ha già ricevuto la prima spedizione di un farmaco generico anti-retrovirale, utile nella terapia dell’Aids, prodotto in India. Si tratta del primo effetto della misura decisa da Lula nel mese di maggio per produrre nel paese o importare sotto forma generica l’importante farmaco, protetto da brevetto internazionale. In questo modo Lula ha rifiutato la proposta di sconto del 30% del proprietario del brevetto, il laboratorio Merck Sharp&Dhome (MSD), uno dei maggiori al mondo. La terapia pubblica dell’Aids per circa 75.000 pazienti costa circa 43 milioni di dollari annui. Fino adesso solo la MSD poteva commercializzare questo prodotto salva vita. Altri paesi come Tailandia, Mozambico, Malesia e Indonesia hanno già attuato le medesime politiche.
  • Recentemente, Lula ha anche annunciato di voler dare una nuova spinta al programma nucleare del paese per produrre elettricità e ultimare il progetto di un sottomarino atomico, con nuovi finanziamenti per circa 526 milioni di dollari. Queste risorse permetteranno riattivare dopo circa 10 anni di inattività il programma “Carburante Nucleare” e concluderlo nei prossimi 10 anni. “Abbiamo le condizioni per diventare una grande potenza energetica e non ci lasceremo sfuggire l’occasione. In questo modo saremo più considerati come nazione e come potenza” ha affermato Lula. Il Brasile ricevette la censura degli organismi internazionali quando limitò le ispezioni degli organismi internazionali ai suoi impianti di arricchimento dell’uranio, per “preservare i suoi progressi tecnologici in questo settore”. Lula non ha scartato la possibilità che il Brasile costruisca nuove centrali nucleari, che si sommerebbero alle 2 già in funzione.