L'America Latina non trova molto spazio sui media italiani. Questo blog cerca di colmare una piccola parte di questo vuoto, attraverso l'adattamento in italiano di notizie sulla politica e l'economia latinoamericane scovate su quotidiani stranieri. Naturalmente, non mancherò di citare e segnalare siti e articoli in lingua italiana, quando se ne presenterà l'occasione. Buona lettura!

giovedì, luglio 19, 2007

Mentre gli scandali colpiscono il governo di Kirchner, la moglie Cristina presenta ufficialmente la sua candidatura.
Il ministro dell'economía argentino Felisa Miceli ha dovuto rassegnare le sue dimissioni a causa delle accuse di corruzione che l'hanno colpita. In particolare l'accusano di aver nascosto circa 50.000 euro nel bagno della sua casa privata. A seguito dell'indagine nei suoi confronti, tutti i suoi beni finanziari le sono stati sequestrati. Si tratta di un colpo duro all'immagine del governo Kirchner, che vorrebbe rappresentare una discontinuità con il passato ma i cui membri sembrano essere caduti negli stessi vizi. Anche il ministro della difesa, Nilda Garré è stata chiamata a comparire nell'ambito di un inchiesta su un contrabbando di pezzi di fucile verso gli USA, anche se la posizione per ora sembra essere quella di persona informata dei fatti. Nel frattempo il nuovo ministro dell'economia, Miguel Peirano , è stato ben ricevuto dai mercati, dati anche i suoi trascorsi nella confindustria argentina, la Unión Industrial Argentina. Nonostante ciò, il nuovo ministro dovrebbe garantire una línea di continuità con la gestione della Miceli. Del resto il ruolo del ministro dell'economia durante il mandato di Kirchner è stato spesso subordinato alla direttive del Presidente, che è spesso intervenuto direttamente nelle questioni di politica economica. Proprio la situazione economica molto favorevole mette al momento al riparo le prospettive della candidata del Presidente, la moglie e senatrice Cristina Fernández de Kirchner (vedi foto) nelle elezioni presidenziali che si svolgeranno in autunno, fra tre mesi. Nella presentazione ufficiale della sua candidatura nella sua città natale, La Plata, Cristina ha enfatizzato i successi del governo in campo económico, che rappresenteranno un ottimo punto di partenza per la sua gestione. Precedentemente, il Presidente aveva affermato che il governo di Cristina sarà migliore del suo. Tutti i sondaggi la danno favorita, anche se gli scandali iniziano a scalfire l'immagine del governo. Nel frattempo l'economia argentina prosegue la sua corsa, crescendo a ritmi dell'8% annui.


Il disastro aereo avvenuto a San Paolo ha ricevuto ampia copertura nei media nazionali, per cui non ne parleremo qui approfonditamente. Le prime analisi sembrano prefigurare un incidente provocato da un insieme di errore e negligenza umana in una situazione climatica avversa. Una somma di piccoli errori e mancanze e disattenzioni si è forse tradotto nel disastro. Si tratta del più grave disastro dell'aviazione civile brasiliana e ha commozionato il mondo. Nella foto si può vedere ciò che è rimasto dell'aereo caduto.

giovedì, luglio 12, 2007

Che settimane agitate! Traslochi, visite dall’Italia, matrimoni...Mi scusassero...come direbbero nel mondo letterario di Montalbano. Ripartiamo con le contraddizioni del governo Lula. Un po’ di notizie sul Brasile raccolte nelle ultime settimane:

  • Il Real (la moneta del Brasile) si rafforza sempre di più (in particolare più del 10% nei confronti del dollaro dall’inizio dell’anno) e mette in pericolo la competitività delle imprese brasiliane. Per contrastare questo processo (senza mettere in dubbio la libera fluttuazione della moneta e l’atteggiamento passivo della Banca Centrale) Lula ha annunciato a giugno un pacchetto di misure fiscali e creditizie (i tassi di interesse brasiliani sono tra i più alti al mondo) per circa 1,5 miliardi di dollari in favore delle aziende più colpite dal caro-Real (in particolare nel settore tessile-abbigliamento).
  • Qualche giorno dopo, il governo brasiliano ha annunciato un piano per concendere permi per circa 22 miliardi di euro in favore dei grandi agricoltori. Questo piano segue il piano in favore dei piccoli agricoltori per una quantità cinque volte inferiore (4,6 miliardi di euro). Circa l’85% dei finanziamenti sarà destinato a copri i costi del raccolto, mentre il resto contribuirà alla sua commercializzazione, tutto a tassi di interesse inferiori a quelli del mercato brasiliano, in modo da ridurre del 22,9% il costo di finanziamento per i produttori rurali. Il Piano per la Raccolta nell’Agricoltura Familiare, destinato ai piccoli produttori, vuole portare benefici invece ai circa 1,4 milioni di famiglie di piccoli agricoltori o che vivono della pesca o delle risorse forestali. Queste famiglie sono responsabili del 77% dei progetti produttivi e generatori di posti lavoro nell’ambito rurale. Circa il 60% dei prodotti alimentari che arrivano sulle tavole delle famiglie brasiliane e le materie prime di molte industrie provengono dallo sforzo dell’agricoltura familiare. Il grosso delle risorse verrà invece destinato, come si è visto, ai grandi produttori dei beni da esportazioni, come la soia, il caffé, lo zucchero, il succo d’arancia e la carne bovina, che vedono il Brasile tra i principali esportatori mondiali.
  • Tra le polemiche, dopo una sua dichiarazione in cui affermava che lo stato deve “competere” con i narcotrafficanti (nell’erogazione di servizi sociali), Lula ha annunciato un forte investimento nelle “favelas” di Rio de Janeiro per cercare di sottrarre consenso sociale al crimine organizzato e migliorare le condizioni di vita degli abitanti. Il piano sarà finanziato con circa 1.250 milioni di euro e porterà “asfalto, luce, ospedali e scuole” nelle “favelas”. L’annuncio è arrivato in un periodo di forti scontri tra polizia e narcotrafficanti in questi quartieri della città. Secondo Lula la popolazione povera della zona riceve da 40 anni solo “promesse e violenza” per cui non è strano se la fiducia nello stato è nulla e il narcotraffico (che reinveste parte dei suoi proventi nella favela) viene accolto con più favore. Allo stesso tempo Lula ha appoggiato la lotta senza quartiere del nuovo governatore Cabral al narcotraffico: “non è possibile combattere il traffico della droga lanciando fiori”. Il governo appoggia lo Stato di Rio per farsí que “Rio torni ad essere la Rio che tutti abbiamo conosciuto. Rio deve tornare ad essere meravigliosa come una volta”.
  • Il governo brasiliano ha già ricevuto la prima spedizione di un farmaco generico anti-retrovirale, utile nella terapia dell’Aids, prodotto in India. Si tratta del primo effetto della misura decisa da Lula nel mese di maggio per produrre nel paese o importare sotto forma generica l’importante farmaco, protetto da brevetto internazionale. In questo modo Lula ha rifiutato la proposta di sconto del 30% del proprietario del brevetto, il laboratorio Merck Sharp&Dhome (MSD), uno dei maggiori al mondo. La terapia pubblica dell’Aids per circa 75.000 pazienti costa circa 43 milioni di dollari annui. Fino adesso solo la MSD poteva commercializzare questo prodotto salva vita. Altri paesi come Tailandia, Mozambico, Malesia e Indonesia hanno già attuato le medesime politiche.
  • Recentemente, Lula ha anche annunciato di voler dare una nuova spinta al programma nucleare del paese per produrre elettricità e ultimare il progetto di un sottomarino atomico, con nuovi finanziamenti per circa 526 milioni di dollari. Queste risorse permetteranno riattivare dopo circa 10 anni di inattività il programma “Carburante Nucleare” e concluderlo nei prossimi 10 anni. “Abbiamo le condizioni per diventare una grande potenza energetica e non ci lasceremo sfuggire l’occasione. In questo modo saremo più considerati come nazione e come potenza” ha affermato Lula. Il Brasile ricevette la censura degli organismi internazionali quando limitò le ispezioni degli organismi internazionali ai suoi impianti di arricchimento dell’uranio, per “preservare i suoi progressi tecnologici in questo settore”. Lula non ha scartato la possibilità che il Brasile costruisca nuove centrali nucleari, che si sommerebbero alle 2 già in funzione.

Ancora una volta il presidente venezolano Chávez è protagonista del nostro blog. Si tratta di una notizia di un paio di settimane fa, ma abbastanza colorita.

Hugo Chávez incita i “veri socialisti” a donare i loro beni superflui.

Il presidente venezolano Chávez ha incitato i propri sostenitori a disfarsi dei beni superflui che posseggono per dimostrare di essere dei “veri socialisti”. “Se possiede un frigorifero che non le serve, la porti in Piazza Bolivar [la piazza principale in ogni città e paese del venezuela] y la metta a disposizione di chi ha bisogno”, ha raccomandato nella sua arringa Chávez, diretto ai più di 5 milioni di persone che si sono iscritte alla prossima formazione che assumerá il nome di Partito Socialista Unito del Venezuela. Il presidente ha dato l’esempio donando la parte che gli rimane dei 250.000$ del Premio Gheddafi per i diritti umani, che gli è stato assegnato in Libia nel 2004. Il non possedere nulla non è ragione suficiente per non dimostrare la propria vocazione socialista: anche i più poveri possono dare il loro contributo donando il loro lavoro volontario in opere sociali ed umanitarie. “Una rivoluzione non può funzionare senza lavoro volontario”, ha assicurato il Presidente. Atti volontari di questo tipo potrebbero diventare un requisito indispensabile per ottenere la tessera del partito. In ogni caso, Chávez ha voluto tranquillizzare quei settori delle classi medie che temono che il suo governi adotti misure contro la proprietà privata: “Nessuno deve temere per le sue cose, per la sua proprietà individuale. A nessuno sarà tolta la sua macchina o il suo appartamento, neanche il suo yacht o il suo aereo. Chi lavora e si guadagna da vivere ha diritto di comprare ció che vuole. Ció che il governo si propone è di andare verso la proprietà sociale dei mezzi di produzione, in particolare della terra”.
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