La Mappa della Violenza 2006 mostra dati sul numero di omicidi in Brasile
La Mappa della Violenza 2006, pubblicata dall’Organizzazione degli Stati Iberoamericani, mostra che il numero di omicidi in Brasile è cresciuto ininterrottamente tra il 1994 ed il 2003, anno in cui furono uccise 51043 persone. Nel 2004 però si è verificato un calo del 5,2% rispetto al 2003, grazie probabilmente alla campagna pubblica in favore del disarmo, iniziata nel dicembre del 2003. Per questo gli autori dello studio raccomandano di riprendere l’iniziativa.
Lo studio mostra que la violenza colpisce sempre di più i giovani: gli omicidi in quella fascia di età sono cresciuti del 64,2% nel periodo considerato, contro una crescita media del 48,4. Secondo gli autori dello studio, l’esclusione sociale e la mancanza di opportunità educative sono le principali cause del problema. Lo studio mostra che le morti per arma da fuoco in Brasile (37938 nel 2002) uccidono più che i conflitti dichiarati ufficialmente, come la guerra in Afganistan o l’intifada in Palestina.
Nella comparazione internazionale, il Brasile si colloca al quarto posto tra i paesi più violenti della terra, con 27 morti ogni 100 mila abitanti (dietro la Colombia, con 57,4, il Venezuela con 29,5 e Russia con 27,3). Tra i giovani la situazione è più grave e il Brasile si colloca al terzo posto dietro Colombia e Venezuela, con 51,7 morti ogni 100.000 giovani. Questo tasso di mortalità violenta giovanile è circa 30 volte superiore a quella di paesi come l’Inghilterra, la Francia, la Germania, l’Austria e l’Egitto.
oglobo.globo.com
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